lunedì 14 gennaio 2013

Oltre i confini di Barga



  Al mio cantuccio dove non sento se non le reste brusir del gran,
il suon dell'ore viene con vento
dal non veduto borgo montano,
suono che uguale, che blando cade,
come una voce che persuade.
Tu dici, E' l'ora; tu dici, È tardi,
voce che cadi blanda dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
l'albero, il ragno, l'ape, lo stelo,
cose che han molti secoli o un anno
o un'ora, e quelle nubi che vanno.
Lasciami immoto qui rimanere
fra tanto moto d'ali e di fronde;
e udire il gallo che da un podere
chiama, e da un altro l'altro risponde...

 " l'ora di Barga" di  G. Pascoli 




















7 commenti:

  1. oltre alle foto adesso anche la poesia wow wow wow ;)

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  2. Hey mate, ditto spunky!!
    Your blog are simply wonderful, translated the text and find beautiful marriage of poem to your photo, from you I m flattered.
    -melbaaron1-

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  3. Très beau. Ça exprime bien la solitude aussi.

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  4. LA POESIA E' PESANTE MA LA FOTO E BELLISSIMA

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  5. topone... sto ipnotizzato visitando il tuo blog.. a ogni post più menozionato e meravigliato...

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    1. dire che sono contento e' dir poco a leggere questo commento :) Grazie molte sono onorato e felice che tu sia rimasto ipnotizzato davanti al blog... spero che le idee, foto dei i post piu vecchi mantengano l attenzione come queste ultime. Rimani sintonizzato

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  6. menozionato= emozionato

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