Breakfast at IKEA's

Negli  Anni '60 qualcuno disse che se hai le paturnie il mioglior modo di farle sparire è andare da Tiffany.

 Credo che ai giorni nostri la frase si potrebbe rielaborare cosi:

"What I found does the most good is just to get into a taxi and go to IKEA's. It calms me down right away, the quietness and the proud look of it; nothing very bad could happen to you there... and that lovely smell of silver and alligator wallets. If I could find a real-life place that made me feel like IKEA's, then I'd buy some furniture and give the model  a name."

Già da lontano quel'edificio blu con la scritta gialla ti ricorda la scatola di costruzioni di quando eri bambino,  e ti fa sorridere.  Entri all IKEA e tutto si rallenta, quei labirinti di oggetti colorati utili ed inutili ( che tanto  alla fine compri sempre) ti fa dimenticare per qualche ora le paturnie del mondo qui fuori. Gli ascensori giganti con appesi al soffitto i pezzi del mese,  i letti o divani da provare, le iper colorare  ambientazione fatte  in   metrature sempre più piccole,  le luci, la musica e  poi  la voce registrata con cui avvertono che   al ristorante stanno servendo  il pranzo in tipica cucina svedese.
IKEA  ti rilassa  la mente  ma forse non sempre  il portafogli.