Tra i grandi progetti dell'anno nuovo non poteva mancare un piccolo viaggio nelle terre vicine.
La Toscana è un luogo che da sempre affascina tutti ( me in primis ) per la bellezza delle sue colline, per la ricchezza storica delle sue città, per il cibo, il buon vino ed i suoi antichi misteri.
Galoppando in lungo e largo dalla Val d'Orcia alla Val di Chiana sense, fin su a Firenze la culla del Rinascimento ho saziato gli occhi e la pancia di posti meravigliosi ed ottimi ristoranti da consigliare. Ok, non ho proprio galoppato come un condottiero medioevale dato che non siamo più nel 1015, ma ho lasciato correre i cavalli della macchina.
Prima tappa e
Siena.
La città è conosciuta da tutti per Piazza del Campo dove si svolge il celebre Palio, per la bellezza delle sue contrade e per essere sede di una delle banche più antiche e longeve del mondo, il Monte dei Paschi. Secondo la legenda Siena fu fondata da Senio ed Ascanio figli di Remo in fuga da Roma giunti su di un cavallo bianco ed uno nero, da cui i colori della "
balzana" lo scudo diviso in porzioni orizzontali da sempre stemma senese. Per tutta la città, che ancora oggi conserva la sua bellezza urbanistica mediovale, si respira la ricchezza di arte, storia e cultura che da secoli avvolge questo luogo, ma ciò che più di tutto affascina me è il mistero ancora irrisolto dietro il Duomo.
Sul lato sinistro delle mura esterne di Santa Maria Assunta, si nasconde tra le pietre il
quadrato del Sator, un antica iscrizione latina da sempre fonte di mistero.
Questo palindromo, "SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS" da qualunque lato si legga resta uguale e racchiude un significato ancora mai svelato. Un magica iscrizione latina ritrovata su diversi reperti archeologici, sparsi un po' in tutta Europa e specialmente in Italia. Disposte a forma radiale, circolare o di quadrato magico come a Siena, l'enigma che le cique parole compongono non trovano una facile soluzione.